Cronache dalla pandemia

Eleonora Russo

A.A.V.V. Cronache dalla pandemia, Ass. cult. Pensieri in Piazza – progetto editoriale “Panerose” Pinerolo, 2021

Sono ormai passati quasi due anni dall’inizio della pandemia e dal primo lockdown, un tempo in cui non sono certo mancati dibattiti sul virus e le sue conseguenze, le decisioni politiche assunte e i loro effetti a livello economico, sociale e politico; anzi, ne siamo stati sostanzialmente sommersi.

Ma si è trattato in gran parte della solita comunicazione mediatica, sempre troppo vicina ai fatti per poterli analizzare e comprendere, troppo preoccupata di cogliere di volta in volta gli aspetti più eclatanti dei fenomeni, di generare stupore e scandalo, piuttosto che riflessione e conoscenza.

Per questo appare originale e in controtendenza la pubblicazione del testo inaugurale del progetto editoriale “Panerose” (Ass. cult. Pensieri in Piazza – Pinerolo), il cui titolo, Cronache dalla pandemia, non vuole affatto essere l’ennesimo tentativo di cogliere l’“attualità” della pandemia e dei suoi molteplici aspetti, ma, si propone al contrario di fornirci strumenti per elaborare, proprio a partire da questa situazione del tutto nuova e inaspettata, forme di analisi, comprensione e trasformazione sociale sempre più decisive per orientarci all’interno del vivere sociale contemporaneo. Il testo, arricchito inoltre da alcune opere dell’artista torinese Carlo Giaccone che ben rappresentano l’atmosfera di “spaesamento” che il Covid-19 ha generato, raccoglie una serie di interventi sulla pandemia che intellettuali e studiosi come Miguel Benasayag, Marco Revelli, Joselle Dagnes, Marianna Filandri, Francesco Remotti e Aldo Bonomi, hanno condotto tra maggio e giugno 2020 in una sorta di pubblica discussione voluta dalla stessa Associazione.

In appendice, sono riportati anche interventi di Serge Latouche, Derrick de Kerckhove e Massimo De Carolis già comparsi su quotidiani e riviste. A introdurre il testo, un breve saggio di Claudio Villiot teso a ricostruire con sguardo d’insieme nodi e problematiche, interrogativi, rischi e prospettive che proprio la pandemia ha reso particolarmente visibili. Rifiutando l’appiattimento sull’immediata attualità, gli autori riflettono così sui molteplici “insegnamenti che da questa drammatica esperienza potremmo ricavare sui gravi punti di crisi sociale che con sempre maggiore chiarezza emergono, ma anche sulle nuove prospettive che a partire dalla coscienza della crisi potrebbero aprirsi”. Particolarmente incisive le osservazioni di Miguel Benasayag sulla paralisi dell’azione dovuta al sovraccarico di informazioni non mediate da adeguate forme di conoscenza, così come la critica dell’individualismo, vera e propria “malattia sociale” del nostro tempo, condotta da Marco Revelli; critica che a sua volta ben si salda con l’analisi economica condotta da Joselle Dagnes e Marianna Filandri e da cui emerge come “la pandemia non è uguale per tutti”.

Altrettanto incisivi il concetto di “sospensione”, proposto e analizzato da Francesco Remotti quale strumento per affrontare i momenti di crisi, e il concetto di “comunità di cura larga”, messo a fuoco da Aldo Bonomi in rapporto al ricchissimo e variegato mondo di esperienze comunitarie che possono rappresentare delle vere e proprie “oasi” – intese non soltanto come forme di protezione e riparo, ma anche come potenziali elementi di trasformazione sociale – nel deserto sociale contemporaneo. Un testo collettivo, ricco di spunti, osservazioni, proposte, all’interno del quale si respira anche una certa “somiglianza di famiglia” tra prospettive disciplinari e di ricerca differenti, ma sempre in grado di comunicare tra loro.

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